fruscio di scarpette nel legno levigato come contralto alla musica in sottofondo, nella danza dei ricordi racchiusi nel cuore

martedì 15 aprile 2014

Corolle..

Siamo antiche, mia cara. Legate alla penna come un bimbo al pupazzo di transizione, con la differenza che il bimbo poi lo abbandona col progredire dello sviluppo cognitivo invece, noi questa stilo, questa carta non riusciamo ad abbandonarla.
Sorrido.
Molte volte ci siamo dette che sarebbe più facile e veloce una telefonata per ricadere un attimo dopo in questa carta e stilo, come un rito affettivo che ci fa sentire vicino, come forse il telefono non riesce.
Così prima del sonno lascio pensieri imbustati per te pregustando l'attesa di quei fiorellini rosa e azzurri che riempiono lo scrigno degli oggetti più cari.
Sei lontana da un tempo così lungo che non so più contare eppure non sei mai stata così vicino nella profondità del nostro dire.
I fogli cominciano ad ingiallirsi ma ognuno di loro racchiude un pò di te, racchiude, quella parte intima, privata non accessibile a tutti e che in un tempo lontano mi fatto crescere, mi ha aiutato a guardare alla vita in modo diverso e, non di meno, mi ha salvato dal buco nero della disperazione e dell'impotenza.
Siamo vecchiette fiere dei nostri capelli bianchi e delle piccole rughe comparse sul viso.
Il giardino è una meravigliosa macchia di colore, le rose sono piene di bocci e i tulipani cominciano a far capolino: molto presto il rosso dei petali incendierá questa macchia verde.
Il fiume profuma di primavera e placido scorre riempiendo il silenzio col suo canto.
A piedi nudi scivolo sul parquet levigato e liscio mentre il sole riflette sulle pareti rendendo questa stanza un cristallo luccicante e magico.
La magia di questa casa, di questo luogo è intonsa. Così esattamente come quel lontano giorno che arrivammo davanti al suo portone cariche di stoffe, latte di vernice e le tasche piene solo del nostro sogno.
La musica piano piano si diffonde, mi siedo, stendo le gambe e lascio che la magia pacifichi il cuore, la mancanza e avvicini la lontananza.
Con immutato affetto

Lughe1

mercoledì 19 giugno 2013

©Del tempo..

Matite colorate sparse sul tavolo alla ricerca del tempo perduto o, forse, solo il tentativo di ricordare ció che si è perduto.
Scivola il tempo nel silenzio che mi circonda e, per un attimo e solo un attimo, tutto torna come prima. Il fiume scorre, la sala é illuminata dalla prima luce del mattino e il profumo di cannella e mela riempie le stanze lasciando quel delicato senso di appartenenza.
Pasticcio con colori e fogli di spessore diverso per colmare il vuoto.
Pasticcio con i pensieri per trovare il senso che senso non ha.
L'aria é pesante in questa estate tardiva e la nostalgia si mescola ai colori che mi ricordano voi. Che mi ricordano chi sono.
La casa sul fiume la nostra storia, la mia storia e il tempo si ferma..

domenica 16 giugno 2013

©vuoto

Lascio scivolare i pensieri tra ricordi ed emozioni senza tempo.
Tratti di un passato che hanno lasciato cicatrici mai completamente rimarginate.
Segni indelebili nel tempo.
Accanto due figure che stringono la mia mano percorrendo con me quel tunnel buio di dolore che, per un attimo, mi ha fatto dimenticare chi ero, dove stavo e volevo andare.
Ombre di un tempo così lontano da sembrare quasi surreale.
Mi guardo intorno, la stilo scorre frusciando su questo foglio bianco, senza sapere dove mi porterà, dove si fermeranno le parole.
Pagine e pagine, scritte fitte, fitte negli attimi da fermare, da dimenticare e da custodire come preziosi cristalli rari.
Atttimi che a volte ritornano più forti e doloranti di ieri, allo scadere del tempo; allo scadere di promesse fatte e mantenute che pesano a volte come macigni sul cuore.
Un fruscio alle mie spalle, note di un sax saturano l'aria che mi circonda. Una carezza, forse immaginata, mi fa alzare gli occhi, un sorriso e nuvamente la solitudine e il silenzio di parole inutili mi riavvolge.
Chiudo gli occhi, mi faccio trasportare dalle note che toccano le corde più sensibili

chissà, forse, domani farà meno male....
12/02/2007

mercoledì 12 giugno 2013

Dei giorni..


I giorni sono diventati mesi e i mesi anni, così semplicemente.
Così senza quasi accorgersi del passare del tempo.
In questo tempo fatto di buio ed ombra tutto era troppo nel susseguirsi degli attimi.
Troppo come un peso portato sulle spalle che non si alleggeriva mai.
Troppo nel nulla.
Troppo nelle assenza che non si sono colmate e nei silenzi che son diventati frastuoni.
Troppo nella distonia di chi agisce diversamente da come parla.
Troppo nel tentativo, spesso mal riuscito, di far comprendere che oltre l'apparenza c'ė molto di più ed quel più che va tutelato e custodito.
Troppo nelle parole scivolate con la sensazione quasi tangibile di parlare una lingua incomprensibile al mondo che mi circonda.
Troppo..
Così i giorni sono diventati mesi e, i mesi anni chiusa in bozzolo di silenzio per pacificare l'anima.


domenica 11 dicembre 2011

soffusi d'estate..

Attimi e tutto si fa nero come un pianto senza consolazione il cielo si apre rovesciando migliaia di gocce Rimbalzano sui fiori sulle piante e come catapultate si depositano tra i sassi creando scie di luce e colore Soffusi d'estate nella notte silenziosa Soffusi d'anima a piedi nudi nel profumo della pioggia

martedì 29 novembre 2011

09/06/2006 ©Non capisco

Io non capisco! Hai ragione , non capisco.  Le domande che continui a farti e a farmi, non hanno nè avranno mai risposta. Mi dici che è diverso, che ogni donna reagisce in modo unico, che dipende da chi le circonda. Non è così! Qualcuna non ritrova la luce altre sopravvivono, a prescindere da chi le circonda. Tu vuoi capire? Certo potrei cercare di spiegarti cosa prova e cosa proverà per il resto della sua vita una donna a cui è stata strappata l’anima, ma non capiresti! E’ un volto a pochi millimetri dal tuo che urla. Mani che ti toccano in ogni punto del tuo corpo, che entrano nella tua carne strappandoti prima il cuore, poi l’anima. E’ dolore sordo sul volto per i colpi che ricevi per impedirti di urlare con tutta la forza che hai NO, BASTA, ma nonostante il dolore continui a gridare finche non ti resta più voce. NO, BASTA che nessuno ascolta. E quando tutto finisce, rimani lì immobile a sentire il tuo sangue colare dalle ferite, chiedendoti perché non ti ha ammazzata, tanto sei già morta. Per settimane, mesi, sentirai quell’odore ripugnante che nessun sapone riuscirà a toglierti di dosso e vomiterai. E’ il giorno che diventa incubo di sguardi di dolore delle persone che ti amano. E’ notti che diventano incubo di paure, di mostri, di mani che ti lacerano la carne, di urla (le tue) che nessuno ha ascoltato. E’ decidere che non vuoi più sentire. Non vuoi più vedere. Vuoi solo chiudere gli occhi e lasciarti scivolare nell’oblio, dove il dolore e la paura non hanno dimora. Non senti il richiamo di chi ti ama, di chi tu ami, perché l’amore non cancella il dolore, l’umiliazione, il disgusto, il sentirti sporca, la nausea che sono compagne del tuo esistere. Allora chiudi gli occhi e ti lasci scivolare nell’oblio. A volte ti risvegli, perché la luce che hai dentro è più forte del male che ti hanno fatto. Sei viva, ma dentro è morto qualcosa per sempre. Imparerai a tenere sotto controllo i mostri che ti perseguitano, le paure e piano, piano riuscirai anche a riprendere una vita normale. Ma quella ferità resterà sempre aperta e continuerà a fare male finchè avrai vita. Perché chi ti ha fatto del male ti ha tolto molto più di un corpo intatto, ti ha tolto te. Tu vuoi che io cerchi di spiegarti cosa prova e cosa proverà per il resto della sua vita una donna a cui è stata strappata l’anima.   Certo potrei farlo, ma non capiresti. Non puoi!

©ombra - 12/06/2006

ombra
silenziosa appare

sembra assente e distante
dal suo angolo osserva, nulla gli sfugge

le parole
susseguirsi confusionario
macchiano di mille colori questa notte

parentesi leggere dell'essere
improvvissamente catturano
lasciando l'anima
vagante nell'infinito.

ricordi lontani
non hanno più tempo nè spazio

blu colora questa notte
lasciandomi incantata ad ascoltare
 

©dolore....

Sento il tuo dolore così forte che ti stritola e ti avvolge. Femmina leale e sincera  con accanto individui che non sanno, non vedono, non sentono. potessi portarti via da quella palude che ti circonda Animo ribelle a cui stanno cercando di tarpare le ali,  di togliere la dignità non ci riusciranno la mia spalla è vicina alla tua, il mio affetto incondizionato Quanto è bella la tua anima. Tu, dono, meraviglioso, straniera in quel mondo che non ti appartiene. come vorrei portarti via da quella palude Rivedere quel sorriso che illumina i tuoi meravigliosi occhi. Trasparenti e chiari delle anime sincere e fiere. Vederti, finalmente, danzare serena nel vento come vorrei quanto lo vorrei IDEM, meravigliosa amica mia, incondizionato, sempre.

15/06/2006

06/06/2006 ©sax

Ci sono ferite che smetteranno di sanguinare, ma faranno male sempre. Come è stato difficile entrare nella tua casa, toccare le tue cose. Decidere cosa tenere e cosa regalare. (Perchè?.....La tua vita dentro scatoloni anonimi....perchè?) Il tuo sax, gelosamente custodito ora appare come morto nel suo piedistallo. Una fitta al cuore. Tu sapevi renderlo magico. Ora tutto, qui appare spento e senza vita. Lo sguardo sfiora le foto alle pareti, il grande quadro che avevi voluto tenere tesdardamente per ricordo. La nostra immagine appesa al camino, che tanto ci aveva fatto ridere...posso ancora sentire i nostri sussurri, sedute per terra, a raccontarci i nostri segreti. Gli amori, le delusioni, i dolori nell'abbraccio del nostro affetto. Gli spartiti ancora come li avevi lasciati sparsi per tutta casa, nel tuo ordinato disordine. Fino alla bacheca, con in bella mostra le mie scarpette, recuperate una sera mi mille anni fa, dalla spazzatura, nella speranza che un giorno tornassi ad indossarle. Con quella scritta incisa, che ancora m fa sorridere: "Aspettiamo te". Una voce mi scuote dai miei pensieri, sorrido a quello sguardo disperato. Un abbraccio e lacrime silenziose mi bagnano la spalla....la ferita ricomincia a sanguinare... Passerà mai? 

giovedì 24 novembre 2011

©Ed e' buio

Ed e' buio e
nel buio imparo
a camminare senza paura.

Le ombre della notte
hanno forme e suoni portate dal vento.

Cammino nel buio
cercando di tenere strette
le tessere che man mano
raccolgo qua e la'.

E il buio mi spaventa
ma continuo a camminare
senza guardarmi indietro
perché la luce
prima o poi arriverà

Lughe1

Il pensiero


Ahimè, ahi vita!
domande come questa mi peseguitano, d'infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti,io che sempre rimprovero me stesso, (perchè chi più stolto di me, chi di me più infedele?).D'occhi che invano anelano la luce, scopi meschini, lotta rinnovata ognora. Degli infelici risultati di tutto, le sordide folle anfannanti, che in giro mi vedo,degli anni inutili e vacui degli altri, e io che m'intreccio con gli altri,La domanda, ahimè, che così triste mi persegue, - Che v'è di buono in tutto questo, o Vita ahimè?
RISPOSTA
Che tu sei qui - che esistono la vita e l'individuo,che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuirvi con tuo verso.
^Foglie d'erba^*Walt Whitman*

la vita..


Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già,allora imparerai come si vola
*Richard Bach*
"Il Gabbiano Jonathan Livingston"

L'amore..

Gli innamorati non si incontrano semplicemente da qualche parte sono già l'una nell'altra da sempre.
Rainer Maria Rilke