Siamo antiche, mia cara. Legate alla penna come un bimbo al pupazzo di transizione, con la differenza che il bimbo poi lo abbandona col progredire dello sviluppo cognitivo invece, noi questa stilo, questa carta non riusciamo ad abbandonarla.
Sorrido.
Molte volte ci siamo dette che sarebbe più facile e veloce una telefonata per ricadere un attimo dopo in questa carta e stilo, come un rito affettivo che ci fa sentire vicino, come forse il telefono non riesce.
Così prima del sonno lascio pensieri imbustati per te pregustando l'attesa di quei fiorellini rosa e azzurri che riempiono lo scrigno degli oggetti più cari.
Sei lontana da un tempo così lungo che non so più contare eppure non sei mai stata così vicino nella profondità del nostro dire.
I fogli cominciano ad ingiallirsi ma ognuno di loro racchiude un pò di te, racchiude, quella parte intima, privata non accessibile a tutti e che in un tempo lontano mi fatto crescere, mi ha aiutato a guardare alla vita in modo diverso e, non di meno, mi ha salvato dal buco nero della disperazione e dell'impotenza.
Siamo vecchiette fiere dei nostri capelli bianchi e delle piccole rughe comparse sul viso.
Il giardino è una meravigliosa macchia di colore, le rose sono piene di bocci e i tulipani cominciano a far capolino: molto presto il rosso dei petali incendierá questa macchia verde.
Il fiume profuma di primavera e placido scorre riempiendo il silenzio col suo canto.
A piedi nudi scivolo sul parquet levigato e liscio mentre il sole riflette sulle pareti rendendo questa stanza un cristallo luccicante e magico.
La magia di questa casa, di questo luogo è intonsa. Così esattamente come quel lontano giorno che arrivammo davanti al suo portone cariche di stoffe, latte di vernice e le tasche piene solo del nostro sogno.
La musica piano piano si diffonde, mi siedo, stendo le gambe e lascio che la magia pacifichi il cuore, la mancanza e avvicini la lontananza.
Con immutato affetto
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Note soffuse accanto al camino acceso..
Benvenuto/a, Lughe.